Esterometro: cos’è, come funziona e cosa comunicare
L’esterometro è un adempimento burocratico in essere dal 2019. Come noto, dal 1° gennaio 2019 vi è l’obbligo, per alcune tipologie di società e lavoratori autonomi, di emettere la fattura in formato elettronico.
Una novità, quest’ultima, che ha semplificato diverse procedure. Tuttavia, la fatturazione elettronica non permette, a oggi, d’includere le fatture emesse e ricevute da società operanti al di fuori dei confini nazionali.
Per ovviare al suddetto aspetto è stato introdotto l’esterometro, il quale, come vedremo, va presentato a cadenza trimestrale, come stabilito dal D.L. n.124 del 26 ottobre 2019
Esterometro: definizione
L’esterometro, conosciuto anche come spesometro estero, è un nuova modalità di adempimento fiscale introdotta nella Legge di Bilancio 2018.
Riguarda i soggetti titolari di partita IVA, in particolare coloro che sono obbligati a emettere la fatturazione elettronica e che effettuano operazioni in entrata e in uscita al di fuori dei confini nazionali.
Lo strumento permette all’Agenzia delle Entrate di tenere traccia dei beni e servizi scambiati dalle aziende italiane con le aziende estere.
Per quanto concerne le scadenze: la comunicazione in via telematica mediante esterometro deve avvenire entro l’ultimo giorno del trimestre successivo alla data di fatturazione.
Esterometro: funzionamento
Il funzionamento dell’esterometro, come riportato dal Provvedimento dell’Agenzia delle Entrate, implica che in via telematica, vengano comunicate le operazioni di cessione o acquisto di beni e servizi con organizzazioni e soggetti esteri.
In particolare, i moduli da compilare richiedono:
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- Dati di colui che effettua la prestazione;
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- Dati di chi commissiona la prestazione;
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- I documenti che attestano l’operazione;
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- La base imponibile e le aliquote.
È possibile scaricare l’apposito software direttamente dal sito dell’Agenzia delle Entrate.
Il programma funziona con tutti i sistemi operativi e permette di compilare, d’inserire i dati e d’inviare le fatture e le relative documentazioni.
Per compilare l’esterometro bisogna essere a conoscenza di alcuni codici, ad esempio: TD01 per le fatture, TD02 per acconti e anticipi, TD04 riservato alle note di credito e TD05 alle note di credito.
Soggetti obbligati e soggetti esclusi
La comunicazione dell’esterometro riguarda tutti i soggetti con P.IVA residenti in Italia. L’esterometro si rivolge a:
- imprenditori
- artigiani;
- liberi professioni (non iscritti all’albo);
- società
- cooperative;
- enti pubblici e privati.
L’obbligo riguarda altresì gli enti non commerciali, qualora le fatture emesse e ricevute verso l’estero, abbiano finalità commerciali.
Sono esonerati, invece, tutti i lavoratori autonomi in regime forfettario, le associazioni senza scopo di lucro, così come: le pro loco, le ASD con proventi di tipo commerciale inferiori a 65.000 € e coloro che rientrano nel regime di vantaggio (imprenditoria giovanile).
Sanzioni
Nel caso in cui non si invii la comunicazione tramite esterometro, oppure i dati inviati dovessero risultare mancanti o incompleti, è prevista una sanzione di 2€ per ogni fattura errata, fino al raggiungimento di 1.000 €, il limite massimo previsto.
Se invece, si dovessero inviare le fatture e le documentazioni in ritardo entro 15 giorni dalla scadenza, allora la sanzione è ridotta della metà.
In caso di errore nell’inserimento dei dati e a determinate condizioni è possibile avvalersi del ravvedimento operoso, il quale permette d’incorrere in una sanzione ridotta della metà (fino a 500€ per trimestre).
Il ravvedimento operoso può essere esercitato solo quando la fatturazione è stata inviata entro i tempi previsti, risulta sì con alcuni errori ma non è stata scartata dai funzionari dell’Agenzia delle Entrate.
In questo caso si ha tempo 15 giorni ed è possibile:
- annullare la comunicazione e inviarne una nuova;
- correggere solo i dati errati.
Esterometro novità 2021 – 2022
Il 2021 è l’ultimo anno in cui risulta in vigore l’esterometro.
Sono infatti previste alcune novità a partire dal 2022.
In particolare, le operazioni di acquisto/cessione di beni e servizi con soggetti esteri dovranno essere comunicate telematicamente servendosi dello SdI.
Il sistema d’Interscambio (SdI), è la piattaforma gestita dall’Agenzia delle Entrate, e permetterà, a partire dal 2022, anche d’inserire tutte le fatture emesse estere.
L’SdI sostituirà, pertanto, l’esterometro.
La piattaforma prevederà due sezioni distinte:
Fatture attive
L’azienda dovrà predisporre una fattura elettronica (codice TD01) il medesimo utilizzato per le fatture emesse sul territorio nazionale, ma il destinatario sarà una società estera.
Fatture passive
Le fatture ricevute non verranno modificate, ma sarà compito del ricevente, colui che risiede in Italia, di trasformarle in formato elettronico mediante la funzione autofattura. Dopo di che, tramite Sd, la fattura viene trasmessa all’Agenzia dell’Entrate per l’integrazione IVA.
Conclusioni
In conclusione, la sostituzione dell’esterometro, come riportato nell’articolo 1 della Legge di Bilancio 2021, comporterà alcune novità che interessano coloro che emettono fatturazioni verso l’estero.
Si tratta di un’ulteriore semplificazione, volta a favorire i processi di trasformazione digitale e internazionalizzazione delle imprese italiane.